Test di translucenza nucale
Chi deve fare la translucenza nucale?
La translucenza viene caldamente consigliato a tutte quelle donne che rimangono incinte in età avanzata e che quindi sono maggiormente inclini a partorire bambini affetti dalla sindrome di Down. Qualunque donna può generare un bambino affetto da malattie cromosomiche, come appunto la sindrome di Down, ma i rischi aumentano con l'avanzare dell'età. Infatti, già a partire dai 35 anni di età le probabilità di avere un bambino Down sono circa 1 su 300 ma, prima di spaventarti, guarda i dati da un'altra prospettiva e pensa che il 99,7% di donne dà alla luce un bambino perfettamente sano e normale.
Come funziona la translucenza nucale?
L'esame di translucenza nucale, associabile alla prima ecografia della tua gravidanza ed effettuabile già a partire del primo trimestre, non è assolutamente invasivo e ti permette di misurare una particolare area piena di liquido dietro la nuca del bambino. Se lo spessore di questa porzione analizzata risulta essere superiore alla media c'è un'alta probabilità che tuo figlio sia affetto da sindrome di Down. Uno spessore di translucenza nucale che superi la soglia di circa 3 mm indica, per il feto, non solo la possibilità di essere affetto da malattie cromosomiche come la sindrome di Down ma anche la probabilità di altre gravi patologie come
- spina bifida
- onfalocele (malformazione dei visceri addominali)
- ernia diaframmatica
Translucenza nucale: farla o no?
Ricorda che a 11-13 settimane tutti i feti presentano la translucenza nucale e quindi il test ha lo scopo di individuare anomalie nella translucenza fetale. Tieni presente che questa tipologia di esame è in grado di diagnosticare con certezza circa il 75% delle gravidanze a rischio e che la diagnosi vera e propria sarà possibile solo tramite esami più approfonditi quali:
- esami sierologici
- esami diagnostici più invasivi come villocentesi, amniocentesi o cordocentesi.