Glossario
Taglio cesareo
Durante il parto cesareo, il chirurgo praticherà un taglio cesareo che potrà essere realizzato tramite due incisioni distinte: una nella cute e nella parete addominale, l'altra, al di sotto di questa, nella parete uterina.
Normalmente viene praticato un taglio cesareo chiamato "taglio bikini", così chiamato perché corre lungo il basso addome appena sopra il pube. Però, se il chirurgo avesse bisogno di maggiore spazio per lavorare e per estrarre il bambino, praticherà un taglio verticale, dall'area pubica verso l'ombelico.
Il taglio cesareo più praticato è quello trasversale basso, nella parte inferiore dell'organo, che è la parte dell'utero che si allunga invece di contrarsi, perché, se si incide qui, in caso di future gravidanze ci saranno meno rischi legati a riaperture o rotture. Molte donne a cui viene praticato questo tipo di taglio cesareo, successivamente, affrontano la successiva gestazione tramite un parto naturale (il cosiddetto "travaglio di prova" o VBAC). L'unico problema legato a questo tipo di incisione è che è necessario parecchio tempo per praticarlo e quindi, nel caso in cui sia necessario un parto cesareo d'urgenza, molto probabilmente non verrà eseguito.
Tramite l'incisione verticale dell'utero, invece, si crea maggiore spazio e diminuiscono i rischi di trauma per la madre e per il bambino, soprattutto se quest'ultimo si trova in una posizione strana o se la gravidanza è gemellare. Inoltre, se viene praticato un taglio cesareo verticale, è possibile che nei travagli futuri aumenti il rischio (oltre il 2%) di riapertura dei margini della cicatrice.
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