Quando diventare mamme significa morire
Nonostante negli ultimi venti anni il numero di donne morte per gravidanza si sia dimezzato, ancora il 90% delle madri potrebbe essere salvato con una giusta educazione al parto, giuste misure contraccettive e un adeguato monitoraggio sanitario nei mesi di gravidanza.
Il Trend in Matern Mortality: 1990-2010 è lo studio che ha analizzato la mortalità materna a livello globale, pubblicato dall' Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), insieme all' Unicef, al Fondo delle Nazioni Unite Popolazione (Unfpa) e alla Banca Mondiale.
Il numero totale delle morti materne nel mondo, tra il 1990 e il 2010 è sceso da 543 mila a 287 mila, come anche è diminuito il rapporto globale di mortalità materna (RMM) da 400 morti ogni 100 mila nascite nel 1990 a 210 nel 2010, rappresentando quindi una diminuzione media annuale del 3,1 %.
Il dato positivo è che tutti i Paesi in via di sviluppo hanno verificato una riduzione del RMM tra il 1990 e il 2012. La percentuale di diminuzione più alta in 20 anni si è riscontrata nell' Asia dell' Est (69%) seguita dal 66% del Nord Africa, 64% dell'Asia del sud, 41% dell'Africa subsahariana, America Latina e Caraibi 41%, Oceania 38% e infine Caucaso e Asia centrale 35%.
Continua però ad esserci un gap allarmante tra le donne del sud del mondo e quelle del nord. Basti pensare che un terzo delle morti totali si verificano solo in due paesi: l'India e la Nigeria.
A conclusione dello studio statistico si può affermare che molto è stato fatto ma molto è ancora da fare. Affinché la gravidanza diventi un diritto di tutte le donne e non una fortunata coincidenza.