5 principali conseguenze di un parto prematuro
Il parto prematuro, conosciuto anche con il nome di parto pretermine, è il parto che viene a verificarsi prima del completamento della 37° settimana di gestazione. Il parto prematuro può comportare varie conseguenze per la salute della mamma e, soprattutto, del bambino, alcune delle quali anche particolarmente gravi.
Più nello specifico, tanto prima il bambino nasce, tanto più i suoi organi vitali non risulteranno perfettamente funzionanti, rendendolo più fragile. Se, infatti, questo problema non si verifica nei neonati che nascono a partire dalla 35esima settimana di gestazione, esso risulta invece chiaramente visibile nei bambini nati a partire dalla 32esima settimana di gravidanza o che pesano meno di 1500 grammi. Ma quali sono le principali conseguenze che derivano da un parto prematuro?
Cosa succede dopo un parto pretermine?
Il parto pretermine è solo uno dei tipi di parto in cui può incorrere una futura mamma. Si definisce prematuro perchè di solito avviene tra la 32esima e la 35esima settimana di gravidanza. Vediamo quali sono i principali rischi di un parto pretermine.
1. Problemi respiratori
La conseguenza principale del mancato sviluppo degli organi del bambino investe in particolar modo l'apparato respiratorio: un bambino nato prematuramente, infatti, potrà presentare la sindrome del distress respiratorio, anche nota come RDS (Respiratory Distress Sindrome). Questa patologia coinvolge il funzionamento delle membrane ialine polmonari e può rendere difficile per il bambino una corretta respirazione.
Questo avviene perchè i suoi polmoni, non essendo ancora completamente formati, non sono capaci di produrre autonomamente il surfattante necessario per respirare in maniera corretta. Per ovviare a questo problema, però, generalmente nei casi di nascita pretermine vengono somministrate apposite sostanze, come i corticosteroidi, che consentono di velocizzare la formazione dei polmoni del feto.
2. Problemi neurologici
I bambini nati prima della 35esima settimana di gestazione sono spesso soggetti anche a complicazioni dal punto di vista neurologico, e a malattie come la leucomalacia periventricolare con paralisi cerebrale o a ritardi mentali, oltre che a disturbi psichici, come confermato anche dalla scienza. Una recente ricerca ha infatti confrontato il cervello di un centinaio di bambini di età compresa fra i 7 e i 12 anni, metà dei quali nati prematuramente.
I ricercatori hanno scoperto che il cervello dei bambini nati prematuri presentava un talamo più piccolo ed una minore quantità di materia bianca. Questo, a sua volta, può provocare sia difficoltà nell'apprendimento, in quanto la materia cerebrale bianca riveste un ruolo molto importante negli scambi tra le cellule nervose, sia disturbi nel comportamento e difficoltà a rapportarsi con gli altri.
3. Alterazione della temperatura
Altra grave conseguenza negativa del parto pretermine è una modifica al sistema di termoregolazione del bambino. Quest'ultimo, infatti, non avendo ancora sviluppato in maniera completa i propri organi, può avere difficoltà nella regolazione della propria temperatura interna. Non a caso il bambino nato pretermine, una volta uscito dal corpo della madre, viene subito posto in una apposita incubatrice, mediante la quale i medici ne regolano la temperatura corporea.
4. Maggiore rischio di infezioni
I bambini che nascono prima del normale termine di compimento della gravidanza sono più soggetti a contrarre infezioni da batteri e virus. La causa è ancora una volta da rinvenire nel non completo sviluppo dei propri organi interni, compreso il sistema immunitario, che li rende maggiormente sensibili agli attacchi di organismi aggressivi.
5. Depressione post-partum
Infine, anche la futura mamma può avere delle conseguenze negative a seguito del parto pretermine. La principale di queste, che spesso si verifica al termine di qualsiasi gravidanza, ma che pare accentuarsi nel caso di un parto prematuro, è la depressione post-partum. Si tratta di un disturbo dell'umore che, nelle settimane successive al parto, può provocare nella donna insonnia, perdita dell'appetito, cambiamenti di umore, irritabilità, crisi di pianto e stanchezza cronica.