Parto
4 modi per prepararsi al parto indotto
Il parto indotto è quel parto che, a partire dalla 41esima settimana di gestazione, viene stimolato artificialmente, ricorrendo a metodi sia farmacologici che naturali, grazie ai quali è possibile stimolare le contrazioni uterine e, quindi, il travaglio. Il parto indotto è un fenomeno sempre più diffuso, che si stima coinvolga quasi il 10% delle gravidanze del nostro Paese.
Così ti prepari al parto indotto
Sai già che cos'è un parto indotto e come funziona l'induzione del parto? I metodi con cui si induce il parto sono numerosi, e vanno dalla stimolazione e, in certi casi, alla rottura delle membrane uterine, all'applicazione di prostglandine sotto forma di gel o di striscioline di tessuto, sino all'utilizzo di metodi più recenti e sperimentali come l'induzione con l'introduzione nel canale vaginale di un piccolo palloncino.
Il parto indotto non è un avvenimento da sottovalutare, pertanto è bene cercare di arrivare a questo appuntamento il più possibile preparate: esistono, in particolare, ben 4 modi per prepararsi al parto indotto che è bene conoscere e applicare i giorni precedenti al fatidico momento.
1. Rilassati
La prima e più importante cosa che puoi fare prima dell'inizio del parto è rilassarti ed aspettare. I giorni prima di recarti all'ospedale per l'induzione del parto dedicati alle tue attività preferite: sono perfette, ad esempio, attività quali leggere un libro, guardare un film e anche fare le normali faccende domestiche, purchè non siano troppo stancanti.
2. Stimolare l'ossitocina
Un altro modo molto diffuso per rilassare il corpo e prepararlo al meglio al momento in cui inizierà l'induzione del parto è quello di stimolare il seno. Massaggiare delicatamente questa parte del corpo, infatti, favorirebbe il rilascio dell'ossitocina, un ormone essenziale sia per il parto che per le sue fasi successive. L'ossitocina, chiamata anche l'ormone dell'amore, avrebbe infatti la capacità di rilassare le pareti uterine e addirittura di favorire le contrazioni. Pertanto è necessario massaggiare delicatamente i capezzoli con la punta delle dita per qualche secondo ogni 3 - 4 minuti, andando avanti in questo modo per un'oretta. Per stimolare i capezzoli si possono anche usare degli oli naturali, come quello di mandorle dolci o di argan, oppure un asciugamano pulito e umido, avendo avuto precedentemente cura di averlo bagnato con un po' di acqua non troppo calda.
3. Camminare
Fare attività fisica è un ottimo metodo per preparare il corpo all'induzione del parto, in quanto apporta energia sia al corpo che alla mente, consentendo quindi alla futura mamma anche di entrare psicologicamente in ottica di travaglio. Sarebbe quindi bene passeggiare almeno mezz'ora/un'ora ogni giorno, in base ovviamente alle proprie condizioni fisiche. Non a caso, anche poco prima dell'inizio del travaglio, proprio quando iniziano le contrazioni, spesso i medici fanno camminare la futura mamma avanti e indietro. Ovviamente, è bene che una donna in stato interessante, soprattutto al termine della gravidanza, faccia movimento, ma deve ricordarsi sempre di non esagerare: in caso contrario, infatti, potrebbe affaticarsi troppo, con conseguenze anche pericolose, come una riduzione della quantità di ossigeno che, attraverso la placenta, trasmette al bambino, causando quindi anche problemi alla salute di quest'ultimo.
4. Fare l'amore
Una credenza popolare afferma che fare l'amore verso gli ultimi giorni precedenti la gravidanza stimolerebbe l'arrivo delle contrazioni e, quindi, il travaglio. In realtà, sebbene non vi siano studi scientifici che confermino tale teoria, è anche vero che fare l'amore non è certo controproducente, anzi. A meno che non sia stato il ginecologo stesso per motivi particolari ad averli vietati, i rapporti sessuali sono di grande aiuto nel prepararsi a questo evento, perchè hanno la capacità di far rilassare e ridurre l'agitazione che ovviamente qualsiasi donna prova in prossimità del parto. Durante un rapporto sessuale, infatti, il corpo rilascia l'ossitocina, l'ormone del buonumore, una sostanza che è in grado di diminuire i livelli di cortisolo, l'ormone che provoca l'ansia.
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