Ma che carattere avrà il mio bambino?
Già nel pancione c’è chi si agita e chi sta tranquillo, chi si tiene una manina sul viso e chi si succhia il dito. Sono tutti tratti di personalità che, lentamente, prendono forma.
Per questo bisogna darsi tempo di conoscere il proprio figlio quando nasce; lo si immagina uguale a sé, con le stesse inclinazioni, oppure ci si augura che sia diametralmente opposto e non erediti quelli che sono percepiti come i propri difetti.
Ma lui sarà unico e speciale, troverete delle somiglianze e delle differenze con voi, ma non sarà mai la copia di nessuno: questo è fondamentale.
A voi spetta il grande compito educativo. Esso non è teso a modificare il carattere o la personalità, ma a insegnare al bambino come vivere nel mondo proprio partendo da quelle caratteristiche. Dovrete insegnare al vostro bambino come la sua libertà si debba intersecare con quella dell’altro, come si ama e si rispetta, come si può stare bene nel mondo non rinunciando a sé stessi.
Mi sento chiedere così spesso se è colpa dei genitori per ciò che diventano i figli… Io credo che non si possa parlare di colpe per nessuno. La genetica fa la sua parte e l’ambiente la propria. Spesso è una congiuntura d’eventi che crea il disagio; alcuni di questi eventi sono prevedibili, altri no.
Certo è un arduo compito crescere un figlio e non si può fare tutto perfettamente, anche perché sarebbe dannoso: un genitore deve poter sbagliare, così da dimostrare al proprio bambino che nessuno è perfetto e che l’importante non è non commettere errori, bensì riconoscerli e cercare di porvi rimedio.
Dott.ssa Francesca Lesmo