Attualità
Licenziata dopo la gravidanza, riottiene il suo posto di lavoro
Tutto è bene quel che finisce bene. Soprattutto se a finire è l'ennesima ingiustizia nei confronti delle mamme, l'ennesima violazione del diritto di essere allo stesso tempo madre e lavoratrice.
La storia ci arriva da Tursi, in provincia di Matera: Maria Vincenza Sarubbi, cassiera di un supermercato, era stata licenziata lo scorso 15 settembre al suo rientro dalla gravidanza.
Perché? Per una riorganizzazione decisa dal datore di lavoro, e perché, secondo lui, non si sarebbe presentata al lavoro il giorno previsto per il suo ritorno, il 4 settembre, e neppure nei giorni successivi.
In realtà Maria Vincenza, che nonostante la gravidanza a rischio nel dicembre 2011 ha visto nascere la sua bambina, il 4 settembre al lavoro c'era. Era il suo posto a non esserci più.
Rientrata dopo i 5 mesi di astensione obbligatoria e i 6 di astensione facoltativa, la donna era stata invitata a tornare a casa dal legale dell'azienda, il quale le annunciava l'intenzione di licenziarla. Dopo vani tentativi di recuperare il suo posto di lavoro Maria Vincenza aveva quindi fatto ricorso al Giudice del Lavoro del Tribunale di Matera, sperando di risolvere, con l'aiuto dei suoi legali, questa brutta storia.
E così è stato. Il 24 aprile il giudice Roberto Spagnuolo ha dichiarato nullo il licenziamento intimato dall'azienda e ha disposto il reintegro della donna, previsto in questo caso "quale che sia il numero dei dipendenti occupati dal datore di lavoro”. Non solo, la società è stata condannata a risarcire la donna con un’indennità pari alla retribuzione maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettivo reintegro, e a versare in suo favore, per lo stesso periodo, i contributi previdenziali ed assistenziali omessi, oltre al pagamento delle spese legali.
Del resto, il rientro al lavoro dopo la gravidanza è un diritto delle mamme che lavorano, che devono poter ritrovare esattamente il posto che avevano prima di assentarsi.
Il rientro al lavoro dopo la gravidanza è un diritto delle mamme che lavorano, che devono poter ritrovare esattamente il posto che avevano prima di assentarsi.
Maria Vincenza non è la prima donna a trovarsi in questa situazione. Tra il 2008 e il 2009, 800 mila mamme in Italia sono state licenziate o spinte alle dimissioni.
E il luogo di lavoro dove erano solite sentirsi a casa diventa, al rientro dalla gravidanza, un ambiente ostile, dove sono ridimensionate, considerate di troppo, sminuite da superiori che si nascondono dietro a un dito pur di non ammettere che ormai per loro sono più mamme che lavoratrici.
Così la gravidanza, l'esperienza più bella nella vita di ogni donna, diventa un handicap che pregiudica la sua vita professionale. Per fortuna, ogni tanto, un rimedio si trova, e qualcuna riesce a rinconquistare ciò che le spetta di diritto.
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