Bebè
Le tappe dello sviluppo del bambino: lo sviluppo motorio
I cuccioli umani, rispetto a quelli delle altre specie, sono tra i più immaturi quando vengono al mondo. Essi hanno totale e assoluto bisogno dell’accudimento di un adulto, senza il quale non possono sopravvivere.
Lo sviluppo dei bambini, soprattutto nel primo anno di vita, è quindi sorprendente e avviene a ritmi serrati; certo, il tempismo con cui ogni bambino matura le tappe principali è peculiare, infatti la tempistica è assolutamente approssimativa, ma ogni bambino passerà da alcune grandi acquisizioni di base, prima o poi.
Per quanto riguarda lo sviluppo motorio il bambino nasce con l’assoluta incapacità di sorreggersi; egli deve essere tenuto in braccio o adagiato su un supporto, non può ancora tenere il capo sollevato autonomamente perché i suoi muscoli del collo sono troppo fragili.
Dai primi istanti dopo la nascita però si nota un riflesso importante che i piccoli conservano fino a quando sviluppano il comando volontario dei propri movimenti: è il grasping, o riflesso di prensione, ed è quel riflesso che permette al bimbo di stringere forte con la sua piccola manina il nostro dito quando gli solletichiamo il palmo. È un riflesso che evoca una grandissima tenerezza, perché ci fa sentire indispensabili e ci permette di capire tutto il bisogno che quel piccolo cucciolo ha di essere accudito.
Già dalle prime settimane di vita, inoltre, i bimbi nel sonno sorridono. Tale sorriso non è ancora intenzionale ma è la manifestazione di una condizione di benessere interno, un po’ come il pianto è la manifestazione di un senso di malessere.
Il sorriso intenzionale, chiamato anche sorriso sociale, compare genericamente intorno alla fine del secondo mese: è un avvenimento incredibilmente emozionante, ci si sente finalmente riconosciuti da quel piccolino che fino a quel momento non aveva potuto dare grandi risposte ai nostri tentativi di interazione. E i sorrisi più belli sono sempre per la mamma.
Verso il quarto mese di vita il piccolo impara anche a mantenere il capo eretto, senza più bisogno di sostegno: è una conquista fondamentale che gli permette di guardarsi intorno e seguire con gli occhietti ciò che più suscita la sua attenzione.
Un ulteriore passo in avanti avviene intorno i sette mesi, quando si ha la conquista della capacità di stare seduti da soli, che permette di interagire con gli oggetti che si hanno di fronte e di cominciare a giocare.
Verso l’anno di età, infine, la tappa dello sviluppo motorio più ambita: la capacità di camminare. Nella maggior parte dei bambini essa è preceduta dal gattonamento, ma non è assolutamente detto che sia così. Il piccolo ora può finalmente esplorare il mondo come più lo aggrada, può arrivare dove desidera e, soprattutto, può tornare di corsa dalla sua mamma quando ha tanta voglia di un abbraccio.
dott.ssa Francesca Lesmo
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