Le aspettative degli adulti

Il piccolo sta crescendo, diventa sempre più grande e il suo carattere si fa sentire. Non esita a dire ciò che ama e ciò che non sopporta, afferma le sue ragioni, fa dei programmi. Spesso vi contraddice, replica alle vostre ingiunzioni, mette in discussione regole che fino a quel momento erano date per scontate. E voi vi scontrate con lui, vi chiedete cosa stia succedendo, cosa sia cambiato da quando vi sembrava che il pensiero del piccolo fosse esattamente in linea con il vostro.

Fermatevi un attimo a pensare e vi renderete conto che il vostro bambino sta cominciando ad affermare se stesso. Sì, perché non è detto che condivida in toto i vostri modelli di vita, può volerne sperimentare altri.



Allora sta a voi fare una riflessione importante: quanto di ciò che gli proponete ogni giorno cerca di assolvere alle vostre aspettative senza tener conto delle sue reali inclinazioni? Ad esempio, mandate vostro figlio a nuoto, così che diventi forte e armonioso, a calcio, così che possa giocare a qualcosa che lo diverte, a chitarra, perché saper suonare uno strumento è bello, a ripetizioni, perché a scuola bisogna essere perfetti.

Avete riflettuto su quanto carico da gestire tutto questo comporta? E vi stupite se finge i mal di pancia per non andare a nuoto o la sera fa i capricci per finire i compiti scolastici? Lo state facendo proprio solo per lui o state un po’ cercando di costruire il figlio perfetto?

Ascoltatelo, non date per scontato di sapere sempre quale sia il suo bene, cercate di sentire nel profondo se tutte le vostre idee su quello che un bambino dovrebbe fare o essere si adattano a vostro figlio. Non sovraccaricatelo, anche se lo fate con le migliori intenzioni, anche se lo fate per potergli dare più possibilità in futuro. Perché non è solo la quantità delle esperienze che conta ma soprattutto la qualità: un’esperienza angosciante non gioverà nel futuro, non lascerà nessuna voglia di ripeterla, si porterà solo lo strascico di una forzatura.

Dott.ssa Francesca Lesmo