La storia di Zoe: nata a 22 settimane e 6 giorni
Il 6 giugno abbiamo ricevuto in redazione la testimonianza di Tania, una mamma fantastica che ha recentemente vissuto l'esperienza del parto prematuro e che ha voluto condividerla con noi e con voi.
Una gravidanza bellissima per quel che è durata, dico così perché a sole 22 settimane e 6 giorni tu hai deciso di nascere. Era il 1 febbraio 2013, come tutti i giorni mi stavo dedicando alla pulizia di casa ma ho iniziato a sentire qualche dolore, tutti mi dicevano di stare tranquilla che erano dolori normali ma io sentivo che qualcosa nn andava perché erano dolori molto precisi.
Dopo aver passato una notte insonne ho deciso di farmi portare al pronto soccorso, e li è iniziato il mio calvario. Con un' ecografia, avevano visto che il collo dell'utero si era accorciato e sospettavano un aborto, dico aborto perché prima delle 23 settimane una gravidanza non viene valutata tale. D'urgenza mi hanno portato con l'ambulanza in un altro ospedale dove si trova il TIN, il reparto di terapia intensiva neonatale.
Mi attaccano subito le flebo per fermare le contrazioni e mi fanno le punture di cortisone per darti un aiuto a formare i polmoni perché se fossi nata in quel momento non avresti avuto possibilità di sopravvivenza.
Indimenticabile perché anche se per i dottori tu eri un aborto hai dimostrato la tua grinta facendo sentire il tuo pianto con quel po' di fiato che avevi...il suono più dolce che io abbia mai sentito.
Subito ti portano via da me e non ho nemmeno avuto la possibilità di vederti e averti tra le mie braccia,io vengo portata d'urgenza in sala operatoria perché ho un'emoraggia, ma non mi preoccupo più di tanto.
La mia domanda frequente è sapere tu come stai, non mi dicono niente nessuno parla, dicono solo che la loro priorità era di salvare me, ma io voglio te, senza non valgo nulla.
Lotto domando e litigo con i dottori fino a quando alle ore 23:30 mi portano finalmente da te, mi portano in un reparto che non sai che possa esistere finché non lo vedi, mi fanno indossare un camice, disinfettare le mani e ecco che arriva quel momento... mi portano vicino ad un'incubatrice dove c'eri tu, la mia vita, un esserino che per me vale l'universo, piena di fili tubi monitor che suonano ma tu c'eri, eri lì che ti muovevi come un pesce fuor d'acqua.
Mi chiedono se voglio toccarti, parlarti, perché devi sentire la tua mamma, eri lì che ti muovevi e io mi sentivo impotente a non poter far nulla.
La situazione è grave e i medici non ti danno molte possibilita di sopravivvenza ma io credo in te, la strada è lunga e travagliata ma tu stai facendo vedere la tua voglia di vivere.
Lagravidanza.net fa un forte IN BOCCA AL LUPO a ZOE e TANIA! Grazie per la fiducia...
ZOE significa VITA