La futura mamma durante la 41ª settimana di gravidanza
In questa fase la pressione pelvica e i fastidi nella parte interna della tua vagina ti sembrano insopportabili, per non parlare dell’ansia e della preoccupazione che provi per via di questo inaspettato ritardo. Certamente avrai paura di dover ricorrere al parto indotto; tranquilla, non è detto che tu ne abbia bisogno, la situazione è ancora sotto controllo. Ciò che conta è il parere del tuo ginecologo, che continuerà a monitorarti e ti sottoporrà a nuovi esami per stabilire lo stato del feto.
Gli esami a cui sicuramente ti verrà chiesto di sottoporti sono:
- il monitoraggio, che rileva la frequenza cardiaca del feto,
- l’ecografia che rileva i movimenti del feto e la quantità di liquido amniotico
- l’amnioscopia, che valuta il colore del liquido amniotico.
Se la pressione sanguigna è ancora bassa, l’urina è nella norma e il feto compie almeno 10 movimenti al giorno, sei ancora al sicuro.
Altrettanto importante è la quantità del liquido amniotico.
Se la quantità del liquido diminuisce o il battito cardiaco del bambino inizia a presentare delle anomalie, indice di sofferenza fetale, il ginecologo potrà decidere di indurre il parto artificialmente.
Fino ad allora, se i valori sono nella norma e la 41ª settimana non è ancora stata superata, non devi fare altro che stare tranquilla e aspettare. Più facile a dirsi che a farsi, lo sappiamo, ma ormai manca davvero poco. Coraggio!