La depressione post parto
Quand’è che il fisiologico baby blues diventa preoccupante depressione post parto? Qual è l’interruttore che la fa scattare? Come riconoscerla?
Purtroppo la depressione post parto clincamente significativa è difficile da individuare per la neomamma e le persone che la circondano; si pensa che siano sentimenti passeggeri (ci si ostina a pensarlo anche quando perdura nelle tempo) o ci si spaventa moltissimo e ci si vergogna nel chiedere aiuto.
Il neonato è sentito come un peso e il senso di colpa che accompagna questa percezione è schiacciante, tanto da impedirci di parlarne con qualcuno, con la nostra mamma o il nostro compagno, o la nostra migliore amica. Si percepisce la propria vita come rovinata, sé stesse come mostri, il bambino come un piccolo essere pretenzioso e mai pago. Le mura di casa si stringono, le notti sono infinite, i giorni trascorsi in pigiama. E si ha la percezione che tutto stia andando a rotoli.
Cari papà, cari nonni, care amiche, aprite gli occhi, aprite il cuore e mettetevi in ascolto. E abbandonate gli orrendi clichè tipo “ora ha il suo bambino cosa vuole di più”!
Non sottovalutate i segnali di malessere, non ignorate la preoccupazione che vi creano. Siate solidali, prendetevi cura di quella neomamma che vedete così in difficoltà. Aiutatela a rendersene conto e, quando necessario, a rivolgersi a qualcuno con cui poter fare due chiacchere in libertà.
Chiudere gli occhi e il cuore, certo, è più semplice, risparmia un sacco di preoccupazione e preserva le immagini idilliache che ci siamo fatti. Ma può fare dei danni incredibili.
Dott.ssa Francesca Lesmo
Psicologa specialista dell’età evolutiva