Il parto naturale in acqua

Il parto naturale é un tipo di parto che comporta per la mamma un grande stress perché si teme sempre che qualcosa possa andare storto. Tale stress puó essere alleviato da soluzioni alternative come il parto in casa o il parto in acqua. Quest’ultimo rende il parto piú dolce in quanto l’acqua crea un ambiente intimo, in cui la mamma puó lasciarsi andare con tranquillitá e partorire in uno stato di benessere. Nel parto in acqua, normalmente, la donna si immerge a travaglio iniziato, quando la dilatazione é tra i 3 e i 5 cm.



I requisiti per poter partorire in acqua sono:

  • una gravidanza a basso rischio
  • avere in grembo un solo bambino, non é infatti indicato per i parti gemellari
  • il bambino deve essere in posizione cefalica
  • temperatura costante dell’acqua a 37 gradi
  • ricambio continuo dell’acqua per garantire un elevato livello igienico

Quali sono i benefici del parto in acqua?

L’acqua é un elemento costante nella vita della mamma e del bambino, che durante i mesi di dolce attesa é rimasto immerso nel liquido amniotico, quindi partorire in acqua risulta un grande vantaggio, in quanto piú confortevole e rassicurante. Sono numerosi i forum e le bacheche in cui le mamme si confrontano sulle esperienze del parto in acqua. Tra i benefici del parto naturale in acqua vi sono:

  • L’acqua calda rilassa riducendo cosí il dolore delle contrazioni
  • La durata del travaglio é notevolmente ridotta
  • L’acqua stimola il rilascio di endorfine, riducendo cosí lo stress
  • Il trauma della nascita per il bambino é ridotto
  • L’acqua esercita una forza opposta a quella della forza di gravitá che aiuta a sostenere il corpo, allegerendo la pressione sulla schiena.

Quali sono i rischi del parto in acqua?

Come ogni parto, anche quello in acqua puó farvi sollevare dubbi e domande sugli eventuali rischi. Le future mamme discutono molto online riguardo i presunti pericoli del parto in acqua,vediamo assieme quelli piú comuni:

  • Ma il piccolo non rischia di soffocare in acqua?” Ebbene, no! Il neonato ha infatti un riflesso incondizionato, chiamato riflesso apneico, che gli inibisce la respirazione appena il livello dell’acqua supera la bocca. Finché é legato al cordone ombelicale il piccolino riceverá sangue e ossigeno attraverso la placenta.
  • Il tepore dell’acqua puó rallentare le contrazioni, o persino bloccarle, rendendo il parto piú lungo
  • Non si puó partorire in casa se la gravidanza ha avuto una durata inferiore alle 37 settimane o superiore alle 42 settimane.