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Ecografia: gli ultrasuoni favoriscono l’autismo?
Sottoporsi a qualche ecografia di troppo non aiuta a conoscere meglio il bambino, non aumenta le possibilità che sopravviva, e soprattutto favorisce l'insorgere di problemi come l'autismo. Questa la conclusione di studi recenti condotti negli Stati Uniti e riportati dal The Daily Beast.
Più ecografie non cambiano il risultato
Nell'arco di quattro anni un team di sei ricercatori ha condotto una ricerca sull'utilizzo dell'ecografia prendendo come campione 15.151 donne incinte, divise in due gruppi: da un lato chi si era sottoposta a due controlli con gli ultrasuoni, dall'altro chi era ricorsa a ulteriori esami solo per necessità. Risultato, l'esito delle ecografie era sempre lo stesso.
La stessa ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine, ha condotto a un ulteriore risultato: il fatto che l'ecografia avesse permesso in alcuni casi di scoprire delle anomalie nel feto, non faceva aumentare le probabilità di sopravvivenza del bambino. A cambiare era piuttosto la spesa, visto che il costo di ulteriori esami porta le donne americane a spendere oltre un miliardo di dollori l'anno.
Più ecografie, più rischi per il bambino
Un secondo studio, pubblicato su The Lancet, è stato condotto su un campione di 2.834 donne in gravidanza per verificare gli effetti di un'esposizione prolungata agli ultrasuoni. 1.415 future mamme che si erano sottoposte a cinque ecografie sono state messe a confronto con le altre 1419 che avevano effettuato un solo esame. Risultato, le donne del primo gruppo avevano molte più probabilità di soffrire di una limitazione della crescita intrauterina, cioè che il feto non si sviluppasse in modo normale.
Com' è possibile che un esame che dovrebbe aiutare le donne a diagnosticare i problemi del feto finisca invece per compromettere la sua salute?
Nel 2006 il dottor Pasko Rakic, esperto di neurologia alla Yale University School of Medicine, scoprì che l'esposizione prenatale agli ultrasuoni nei topi provocava una alterazione nella distribuzione dei neuroni nel cervello. In particolare, una minor percentuale di cellule migrava verso la parte più superficiale della corteccia, mentre la maggior parte andava verso la parte inferiore e la materia bianca.
La scoperta di Rakic è stata poi ripresa dal dott. Manuel Casanova della Louisville University del Kentucky, il quale ha confermato che un'esposizione prolungata o inappropriata agli ultrasuoni può portare alla divisione e alla migrazione delle cellule. La sua tesi? Gli ultrasuoni sono il principale fattore ambientale responsabile della crescita esponenziale dell'autismo.
I dati
Oggi negli Stati Uniti ci sono molti più bambini con danni neurologici rispetto al passato. Nel 2007 5,4 milioni di bambini soffrivano di disturbi dell'attenzione, e oggi a un bambino su 88 viene diagnosticato un disordine riconducibile ad una forma di autismo. Lo stesso tipo di problema si verifica in altri Paesi industrializzati, come Giappone, Norvegia, Danimarca, Australia, Francia, Germania e Canada.
È il caso di preoccuparsi?
Bisogna tenere presente che si tratta di studi, e che ci sono tante altre variabili a concorrere allo sviluppo dell'autismo. I risultati delle ricerche non devono frenare le future mamme dall'eseguire gli esami prenatali necessari ad assicurare la buona salute del feto. Inoltre, in Italia né i medici né le future mamme sono soliti abusare di ecografie e ultrasuoni. Sin dalla prima visita ginecologica viene fissato il calendario degli esami da effettuare durante la gravidanza, lasciando passare del tempo tra una ecografia e l’altra proprio per limitare i possibili danni causati dall’assorbimento di raggi x e ultrasuoni.
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