L’ovodonazione in Italia. Un miraggio?
Non tutte le persone che desiderano avere un figlio in modo naturale hanno la possibilità di realizzare questo sogno. La sensazione di fallimento che una società centrata sulla perfezione proietta su di noi, non aiuta affatto. “Come, alla tua età non hai ancora un figlio?” Età, sesso, single o no sono solo alcune delle tante barriere che ci si trova ad abbattere, soprattutto se si soffre di sterilità.
Per non parlare poi della Legge, lenta e attempata, che invece di sveltire le procedure dilata i tempi, come spesso accade nel nostro Paese. Il modo per non lasciarsi abbatter c’è: basta informarsi e affidarsi a centri come IVI ,che accompagnano le coppie nel difficile percorso della fecondazione assistita, siano esse coppie (omosessuali e etero) o single.
Chi si rivolge alla fecondazione assistita?
La fecondazione eterologa in Italia ha superato tanti ostacoli burocratici, ma non è ancora “perfetta”. Tra coloro che non possono infatti accedervi vi sono anche nè i single e le coppie omosessuali. E dire che ad oggi le donne, indipendentemente dall’età, che decidono di formare famiglie monoparentali sono sempre di più, così come coloro che sono stanchi di vedere il proprio orientamento sessuale anteposto al desiderio di diventare genitori.
Di solito hanno più di 30 anni, un lavoro fisso e non hanno relazioni stabili. E perchè ci si deve sentire frenate nella realizzazione del proprio sogno di maternità? Cosa ne sanno le leggi di chi siamo e come siamo?
Cosa ne pensano gli italiani?
L’Italia: la patria delle contraddizioni. Per una grande maggioranza che chiede a gran voce più diritti, vi è un’altrettanta fetta di popolazione che incrocia le braccia e storce il naso all’intervento della scienza nella riproduzione, etichettata come “l’atto naturale per l’eccellenza”.
Dopo numerosi ricorsi e cambiamenti alla arcinota (e arcivecchia) Legge 40, qualche miglioramente c’è stato, ma l’Italia rimane uno dei Paesi più severi riguardo la fecondazione eterologa, con un 60% degli italiani che si dichiara contrario ad aprire le tecniche di procreazione medicalmente assistita alle coppie omossesuali e un 68% che si oppone alla donazione degli ovociti.
Nonostante i numeri negativi, tecniche di fecondazione eterologa come l’ovodonazione sono aumentate del 22% negli ultimi 5 anni. Sono sempre di più le donne che si rivolgono all’estero per diventare mamme con questa tecnica che, nonostante i pregiudizi dovuti alla scarsa informzione, il dubbio dell’anonimato e il timore dell’invasività dell’ovodonazione, è una tra quelle di maggior successoñ.
Cos’è l’ovodonazione?
L’ovodonazione è una tecnica di fecondazione assistita che permette la donazione di ovociti da una donatrice alla donna che decide di sottoporsi al trattamento. Le fasi del processo sono tre:
Mentre la donatrice inizia i trattamenti ormonali per la stimolazione ovarica, al fine di portare a maturazione più ovociti allo stesso tempo, i cicli della donatrice e della ricevente vengono sincronizzati per poter ricevere gli ovociti fecondati.
- Una volta che gli ovociti maturi sono stati raccolti vengono fecondati in vitro con la FIVET o ICSI
- Gli embroni vengono trasferiti nell’utero della ricevente. Non c’è un numero fisso, dipende dalle possibilità che questi si impiantino correttamente sull’endometrio.
- Gli embroni vengono trasferiti nell’utero della ricevente. Non c’è un numero fisso, dipende dalle possibilità che questi si impiantino correttamente sull’endometrio.