Chi ci viene in sala parto?
Perché non è scontato che debba esserci il futuro papà; avete provato a capire se davvero ci vuole venire?
Care future mamme, i papà oggi sono resi partecipi di tutte le tappe della gravidanza, quanto più sia possibile: vi accompagnano alle visite con il ginecologo, con l’ostetrica, partecipano al corso di preparazione alla nascita, imparano a utilizzare termini scientifici che neanche l’enciclopedia medica.
Ma il parto è diverso, è un momento estremamente intenso, in maniera ovviamente diversa, per entrambi i partner.
Per un uomo vuol dire entrare in una sfera di assoluta intimità femminile, vuol dire assistere alla sofferenza intensa della propria compagna di vita senza poter fare nulla, vuol dire affrontare la sala parto (troppo spesso simile ad una sala operatoria), vuol dire anche potersi spaventare per ciò a cui si assiste.
Si dà assolutamente per scontato che tutto questo ogni uomo lo debba fare, anche solo per dovere. Io però vi chiedo, future mamme: avete provato a parlarne con il vostro lui? A dargli la reale possibilità di scegliere? Avete considerato quanto sia importante che il sostegno emotivo durante il parto sia autentico e non forzato?
Dedicate del tempo, nei lunghi nove mesi di attesa, a parlare di questo, a confrontarvi spiegandovi le reciproche esigenze, fate chiarezza. E ascoltatevi.
Dott.ssa Francesca Lesmo
Psicologa specialista dell’età evolutiva