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In quale paese è meglio nascere nel 2013? L’Italia no!
Lo sapete qual è il Paese migliore dove far nascere i vostri figli nel 2013? La Svizzera! E l'Italia? È al 21º posto su una lista di 80 Paesi. A dirlo è l'Economist Intelligence Unit, la società di ricerca dell'omonimo settimanale britannico.
Perché la Svizzera? Perché offre le migliori opportunità per una vita serena, sicura e prospera. E il peggiore? Nigeria, preceduto da Kenia, Ucraina, Bangladesh, Angola e Pakistan.
E se la Svizzera non è sufficientemente lontana, si può andare in Australia in seconda posizione come miglior paese sove far nascere un figlio.
Nella lista dei primi 10 Paesi, la metà sono europei, però solo uno appartiene all'eurozona: i Paesi Bassi. In buona posizione anche i Paesi nordici.
Non ha ottenuto buone posizioni invece nessuno dei Paesi dalle forti economie emergenti (i cosiddetti Bric – Brasile, Russia, India e Cina). Il loro dinamismo economico non è stato sufficiente a farli scegliere come Paesi in cui vale la pena far nascere un figlio.
L'Italia al 21º posto
L'Italia, come tutti i Paesi del Sud Europa più colpiti dalla crisi (Grecia, Portogallo e Spagna) ha perso diverse posizioni (il 21º nel 2013) rispetto ad un'analoga classifica uscita dopo una ricerca svolta nel 1988, quando il Belpaese occupava il 4° posto, dietro agli Stati Uniti (quest’anno al 16°, a causa del debito pubblico), Francia e Germania Ovest.
Rimane comunque davanti a Giappone, Francia e Gran Bretagna.
La classifica del 1988: lo Yawn index
Nella classifica del 1988 tra gli indicatori considerati c’era anche un ‘Yawn index’: l’indice di noia in un Paese e l’indice di povertà culturale.
In entrambi i casi l’Italia otteneva ottimi punteggi, ma in tempi di crisi, si è deciso di cambiare la scala delle priorità per dare maggiore attenzione ad aspetti come sicurezza, opportunità di studio e di occupazione.
L'indice della qualità della vita questa volta si è misurato basandosi in indicatori, come reddito procapite, fattori geografici, fattori demografici, fattori politici e aspetti socio/culturali e l'Italia non ha retto.
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