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Perché a mio figlio serve uno psicologo?
“Non è mica matto! Sono cose da bambini! Niente di grave!”. Quante volte sento dire frasi del genere, così spesso dettate dalla paura di poter essere accusati di negligenza, giudicati cattivi genitori, svergognati per le proprie mancanze.
Il ‘dottore dei matti’ è un evergreen, sotto sotto lo pensa anche buona parte di chi ride di cotanta superficialità. Però poi le difficoltà le abbiamo tutti, ogni giorno, anche i più ‘non- matti’; ci confrontiamo con sentimenti di sconforto, preoccupazione, paura, rabbia e a volte non sappiamo gestirli. E noi siamo adulti, immaginatevi i bambini, che come noi vivono questi sentimenti, ma che non sanno darsene una spiegazione razionale o una motivazione comprensibile.
Si sentono smarriti, inchiodati ad una realtà che sfugge loro di mano; si sentono soli. Perché non dare loro una possibilità di stare meglio? Se tuo figlio, o tua figlia, ti preoccupa perché è ingestibile, ha difficoltà a dormire o a mangiare, ha ricominciato a fare pipì a letto o non ha mai smesso, trattiene la cacca e si sporca, ha paure che sono diventate difficili da affrontare, ha problemi scolastici, sta attraversando un momento particolare di crescita, è preoccupato o triste, ti sembra sofferente, è aggressivo, è vittima di bullismo, ha dolori fisici ma gli esami clinici sono tutti negativi, ti sembra diverso dagli altri, non rispetta le regole, è sempre distratto… non sottovalutare il suo disagio.
Parlane con un esperto. La psicologia aiuta le persone a stare meglio conoscendosi nel profondo, non fa magie e non risolve i problemi con arcani rituali; la psicologia è come una stampella per camminare quando abbiamo una gamba rotta, come gli occhiali correttivi quando siamo miopi, come un cappellino con visiera quando il sole è troppo forte.
E lo psicologo è proprio colui che non giudica, ma cerca di comprendere. È il suo mestiere. Se hai anche solo il dubbio che qualcosa non vada, vai a fare una chiaccherata con uno psicologo, senza alcun impegno. Poi potrai valutare con più consapevolezza la situazione, potrai con più lucidità capire il disagio di tuo figlio, potrai decidere di farlo stare meglio.
Dott.ssa Francesca Lesmo
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